Quando nacque Vinalia, venticinque anni fa, al Circolo Viticoltori Associati di Guardia Sanframondi avevano un sogno.
Non solo dar vita ad un evento che focalizzasse l’attenzione sui vitigni principe del Sannio beneventano: la Falanghina e l’Aglianico ma realizzare, innanzitutto, un contesto inclusivo, capace di ospitare la conferenza di uno scrittore; le riflessioni di un viticoltore; le visioni di ricercatori, amministratori, grandi artisti, artisti di strada, sommelier, casalinghe; le composizioni di musicisti impegnati e non, i commenti sagaci degli enoappassionati e lo stupore dei semplici curiosi.
Insomma, creare una cosa che non c’era, di cui innamorarsi e in cui voler essere accolti ogni anno.
Al sogno seguirono i fatti e tra fatiche inenarrabili, contrasti tenaci e altrettanta voglia di fare, di strada se ne è fatta davvero tanta.
Così è nata Vinalia: da un insieme di persone che hanno condiviso un sogno e hanno messo a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità perché come diceva Simone Weil: “l’essere umano ha sue radici nella concreta partecipazione, attiva e naturale all’esistenza di una comunità che conservi vivi certi tesori del passato e certi presentimenti dell’avvenire”.
Centinaia sono i volontari che hanno lavorato e che lavorano, tantissimi gli sponsor che supportano l’evento, sentita la partecipazione delle istituzioni.
Esiste ormai una comunità sempre in crescita: “gli amici di Vinalia” che sceglie di incontrarsi, ogni anno dal 4 al 10 agosto, a Guardia Sanframondi, cuore del misterioso e delizioso Sannio che con i suoi oltre 11mila ettari di vigneti rappresenta la punta di diamante della viticoltura campana e meridionale.
Da nove anni a questa parte, Vinalia ha deciso di darsi un tema per ogni edizione, il tema di quest’anno è: “Resilienza attiva”.
Resilienza è quella speciale capacità che possiedono gli uomini di reagire in maniera positiva agli sgarbi della vita. Capacità che li rende di fatto invincibili.
Invincibile, parafrasando Erri De Luca, non è chi sempre vince, ma chi mai si fa sbaragliare dalle sconfitte e dalla complessità delle cose. Invincibile è chi da nessuna disfatta, da nessuna batosta si fa togliere la spinta di provarci di nuovo.
Così ci siamo sentiti, in questi anni, in questo amato “lembo di Sannio” e così vogliamo restare resilienti ed attivi, perché come diceva Luigi Veronelli: “il vino è il canto della terra verso il cielo e l’uomo è nato per festeggiare la vita e camminare la terra”. Ruit hora!!!!